Capitolo 30° - Sapere

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Capitolo 30°

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Tratto da: PISTIS SOFIA - Codice di ASKEW - Britsh Museum di Londra



Pistis Sophia - 1° Libro.

Capitolo 30°

Dopo che Gesù disse queste cose ai suoi discepoli, si fece avanti Maria e domandò: - Mio Signore, una volta ti ho sentito affermare: «Anche Pistis Sophia è una delle ventiquattro emanazioni» e come mai non è nel loro luogo, bensì tu hai detto «l’ho trovata al di sotto del tredicesimo eone».

LA STORIA DI PISTIS SOPHIA
Gesù rispose e disse ai suoi discepoli: - Quando Pistis Sophia si trovava nel tredicesimo eone, nel luogo di tutti i suoi fratelli, (nel luogo) degli invisibili, cioè delle ventiquattro emanazioni, per ordine del primo mistero Pistis Sophia guardò verso l’alto: vide la luce della cortina del tesoro della luce, e bramò giungere in quel luogo, ma non era in condizione di giungere in quel luogo; smise, però di eseguire il mistero del tredicesimo eone, iniziò a lodare la luce dell’alto, quella che aveva visto nella luce della cortina del tesoro della luce.
Siccome lei lodava il luogo dell’alto, tutti gli arconti - che sono al di sotto - nei dodici eoni, l’odiarono perché aveva abbandonato i loro misteri e aveva bramato di andare in alto per trovarsi al di sopra di loro. Si irritarono contro di lei, e l’odiarono. (Così fece) anche il grande dotato di triplice forza, l’arrogante, cioè il terzo dotato di triplice forza, che si trova nel tredicesimo eone, quello che era stato disobbediente - (in quanto) non aveva emanato l’intera forza purificata che si trova in lui, né aveva dato la sua luce purificata nel tempo in cui gli arconti avevano dato la loro, poiché voleva dominare sui tredici eoni su quanti si trovano al di sotto di esso.
Allorché, dunque, gli arconti dei dodici eoni si irritarono contro Pistis Sophia, superiore a loro, e l’odiarono, anche il grande dotato di triplice forza, l’arrogante, del quale vi ho appena parlato, si alleò agli arconti dei dodici eoni; anch’egli si irritò contro Pistis Sophia e l’odiò molto giacché lei aveva pensato di andare da una luce superiore a lui. Egli emanò da sé una grande forza dall’aspetto di leone, dalla sua materia emanò una quantità di altre emanazioni materiali molto vigorose, e le inviò nei luoghi inferiori, nelle parti del caos, affinché insidiassero Pistis Sophia e le togliessero la sua forza, poiché lei aveva pensato di andare verso l’alto, al di sopra di tutti loro, aveva smesso di eseguire il suo mistero ed era invece sempre triste e bramosa della luce che aveva visto. L’odiavano gli arconti, costanti e perseveranti nell’eseguire il mistero, e l’odiavano anche tutti i custodi che stanno alle porte degli eoni. Per ordine del primo comandamento, il grande dotato di triplice forza, l’arrogante, uno dei tre dotati di triplice forza, perseguitava Sophia nel tredicesimo eone affinché guardasse verso le parti inferiori e vedendo in quel luogo la di lui forza luminosa dall’aspetto di leone, la bramasse, andasse in quel luogo e le fosse così tolta la sua luce.

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