Capitolo 48°
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Pistis Sophia - 1° Libro.
Capitolo 48°
Detto questo ai suoi discepoli, Gesù seguitò a parlare loro così: - La forza dal volto di leone, visto che Pistis Sophia non era stata condotta completamente fuori dal caos, venne nuovamente con tutte le altre emanazioni materiali dell’arrogante e oppressero ancora Pistis Sophia. Mentre l’opprimevano gridò ancora con la stessa penitenza, dicendo:
9.- Luce, abbi misericordia di me, poiché mi hanno oppresso nuovamente. A motivo del tuo comando, la luce che è in me, la mia forza e la mia mente sono sconvolti.
10.- Trovandomi in queste oppressioni, la mia forza ha iniziato a scemare, così pure il numero del mio tempo mentre mi trovo nel caos. La mia luce è diminuita, perché hanno sottratto la mia forza e sono scosse tutte le mie forze.
11.- Più di tutti gli arconti degli eoni - che mi odiano - e più delle ventiquattro emanazioni - nel cui luogo mi trovo - sono diventata priva di forza; mio fratello, il mio compagno, ebbe paura di aiutarmi, nel luogo in cui mi hanno posta.
12.- Tutti gli arconti dell’alto mi considerarono come una materia priva di luce: sono diventata come una forza materiale caduta dagli arconti;
13.- e tutti coloro che si trovano negli eoni hanno detto: «È diventata caos»; perciò, le forze spietate mi hanno circondato contemporaneamente parlando di privarmi di tutta la mia forza.
14.- Io però ho avuto fiducia in te, luce, e dissi: «Il mio salvatore sei tu»;
15.- nelle tue mani è riposta la sorte che tu mi hai assegnato. Liberami dalle mani delle emanazioni dell’arrogante che mi opprimono e perseguitano.
16.- Manda su di me la tua luce - davanti a te, infatti, io sono un nulla -; liberami conforme alla tua misericordia.
17.- Ho lodato il tuo nome, non permettere, luce, che sia disprezzata. Il caos copra le emanazioni dell’arrogante: siano esse cacciate tra le tenebre.
18.- Si chiuda la bocca di coloro che vogliono astutamente divorarmi, e dicono: «Asportiamo tutt’intera la sua luce!» sebbene io non abbia fatto loro male alcuno.