Capitolo 20° - Sapere

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Capitolo 20°

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Tratto da: The Apocryphon of Philip - NAG HAMMADI Library
tradotto in INGLESE da: Wesley W. Isenberg
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi

Il Vangelo Apocrifo di Filippo

Capitolo 20°
Passi da 99.- a 102.-
99.- Sesso e Spirito
L'essere umano ha rapporti con l'essere umano. Il cavallo ha rapporti con il cavallo, l'asino con l'asino. I membri di una razza usualmente si associano a quelli di una stessa razza. Quindi lo spirito si mescola con lo spirito, e il pensiero si coniuga col pensiero, e la luce si condivide con la luce. Se tu sei nato essere umano, è l'essere umano che ti amerà. Se diventi uno spirito, è lo spirito che verrà associato a te. Se tu divieni pensiero, è il pensiero che si mescola con te. Se diventi luce, è la luce che sarà condivisa con te. Se diventi uno di quelli che appartengono al di sopra, sono quelli che appartengono al di sopra che riposeranno su di te. Se diventi cavallo o asino o toro o cane o pecora, o un altro degli animali che sono al di fuori o al di sotto, allora né essere umano, né spirito, né pensiero, né luce, saranno in grado di amarti. Né quelli che appartengono al di sopra né quelli che appartengono all'interno saranno in grado di riposare in te, e tu non hai parte in loro.

100.- Schiavi e libertà
Chi è schiavo contro la sua volontà, sarà in grado di diventare libero. Colui che è diventato libero col favore del suo padrone ed ha venduto se stesso in schiavitù, non sarà mai più in grado di essere libero.

101.- L'agricoltura
L'agricoltura nel mondo richiede la cooperazione di quattro elementi essenziali. Un raccolto viene raccolto nel granaio solo a seguito dell'azione naturale dell'acqua, della terra, del vento e della luce. L'agricoltura di Dio ha anche quattro elementi: fede, speranza, amore e conoscenza. La fede è la nostra terra, quella in cui abbiamo le radici. E la speranza è l'acqua attraverso cui noi siamo nutriti. L'amore è il vento attraverso il quale noi cresciamo. La conoscenza, dunque, è la luce attraverso la quale noi maturiamo. La grazia esiste in quattro modi: è terrestre; è celeste; [...] il cielo più alto; [...] in [...].

102.- Benedizione su chi non provoca mai un'anima
Beato è colui che in nessun caso ha provocato un'anima [...]. Quella persona è Gesù Cristo. Egli è venuto in tutto il luogo e non ha mai gravato su nessuno. Quindi, benedetto è colui che è così, perché è un Uomo Perfetto. Poiché la Parola ci dice che questo tipo è difficile da definire, come saremmo in grado di compiere una cosa così grande? Come daremo conforto ad ognuno? Soprattutto, non è giusto provocare
afflizione
ad alcuno - anche se la persona è grande o piccola, non credente o credente - e quindi dare conforto solo a coloro che provano soddisfazione in buone azioni. Alcuni trovano vantaggioso dare conforto a colui che ha amministrato bene. Colui che fa buone azioni non può dare conforto a tali persone, perché egli non coglie ciò che gli piace. Tuttavia, egli non è in grado di provocare disturbi, dal momento che non li affligge. Per essere sicuri, chi amministra bene a volte provoca sofferenze alla gente - non che intende farlo; piuttosto, è la loro propria malvagità che è responsabile della loro sofferenza. Colui che possiede le qualità (dell'Uomo Perfetto) dona gioia al bene. Alcuni, tuttavia, sono terribilmente afflitti da tutto questo.

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