Capitolo 42°
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tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
L'Undicesimo Atto: Riguarda la moglie del re Misdaeus
Capitolo 42°
Passi da 134.- a 136.-
134. Ora il re Misdaeus, quando ebbe lasciato andare Giuda, cenò e andò a casa, e disse a sua moglie che cosa era accaduto a Charisius loro parente, dicendo: Vedi che cosa è accaduto a quell'uomo infelice, e tu stessa lo sai, Tertia sorella mia, che un uomo non ha nulla di meglio della propria moglie su cui lui appoggia; ma accadde che sua moglie andasse da quel mago di cui tu hai sentito parlare che è venuto nella terra degli indiani, e cadde nel suo fascino e si è separata dal suo stesso marito; e lui non sa cosa fare. E anche se avessi distrutto il malfattore, egli non l'avrebbe avuta. Ma tu vai e consigliale di inchinarsi alla volontà di suo marito e di abbandonare le vane parole dello stregone.
135. E non appena si alzò, Tertia andò a casa di Carisio, il [parente] di suo marito, e trovò Migdonia che giaceva sul pavimento in umiliazione, e cenere e sacchi erano stesi sotto di lei, e stava pregando che il Signore le perdonasse i suoi peccati passati e che lei potesse partire presto dalla vita. E Tertia le disse: Migdonia, mia cara sorella e compagna, cos'è che fai (Siriaco. questa follia)? qual è la malattia che ti ha sopraffatto? e perché fai le opere dei pazzi? Conosci te stessa e ritorna alla tua stessa strada, vieni vicino ai tuoi molti parenti e risparmia il tuo vero marito Carisio, e non fare cose che non sono appropriate per una donna libera. Migdonia le disse: O Tertia, tu non hai ancora udito il predicatore della vita: non ha ancora toccato le tue orecchie, non hai ancora assaggiato la medicina della vita, né sei stata liberata dal lutto corruttibile. Tu stai nella vita del tempo, e non conosci la vita eterna e la salvezza e non percepisci la comunione incorruttibile. Tu sei vestita con vesti che invecchiano e non desideri quelli che sono eterni, e sei orgogliosa di questa bellezza che svanisce e non hai alcun pensiero della santità della tua anima; e sei ricca con una moltitudine di servi, (e non hai liberato la tua stessa anima dalla schiavitù, Siriaco) e sei orgogliosa di te stessa per la gloria che viene da molti, ma non redimi te stessa dalla condanna della morte.
136. E quando Tertia udì questo da Migdonia, disse: Ti prego, sorella, portami da quello straniero che insegna queste grandi cose, che anch'io possa andare a sentirlo, ed essere istruita ad adorare il Dio che predica, e diventare partecipe delle sue preghiere e partecipare a tutto ciò che mi hai detto. E Migdonia le disse: Egli è nella casa di Siphor, il capitano; perché è diventato l'occasione della vita per tutti coloro che sono salvati in India. E sentendo ciò, Terzia andò rapidamente a casa di Siphor, per poter vedere il nuovo apostolo che era venuto là. E quando lei entrò, Giuda le disse: Che cosa sei venuta a vedere? un uomo che è straniero e povero, spregevole e bisognoso, che non ha né ricchezza né sostanza; tuttavia una cosa io possiedo che non mi può essere tolta né da re, né da governanti, che non muore né finisce, che è Gesù il Salvatore di tutta l'umanità, il Figlio del Dio vivente, che ha dato la vita a tutti quelli che credono in lui e si rifugiano in lui e sono riconosciuti nell’essere il numero dei suoi servi (pecore, Siriaco). A lui Tertia disse: Possa io diventare partecipe di questa vita che tu prometti che riceveranno tutti coloro che si uniranno all'assemblea di Dio. E l'apostolo disse: Il tesoro del santo re è spalancato, e quelli che prendono degnamente parte alle cose buone che vi sono, ivi riposano, e lì riposando regnano: ma innanzitutto, nessuno che è impuro e abietto viene a lui: perché Egli conosce nel profondo i nostri cuori e le profondità del nostro pensiero, e non è possibile per nessuno sfuggire a lui. Tu, dunque, se in verità credi in lui, sarai resa degna dei suoi misteri; e ti magnificherà e ti arricchirà e farà di te un erede del suo regno.