Capitolo 4°
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Pistis Sophia - 1° Libro.
Capitolo 4°
Seduti insieme, i discepoli avevano paura; erano molto sconvolti e intimoriti a motivo del grande terremoto che aveva avuto luogo; piangevano insieme dicendo: «Che accadrà, dunque? Forse il salvatore distruggerà tutti i luoghi».
Intorno all’ora nona del giorno seguente, mentre essi piangendo insieme dicevano tali cose, si aprirono i cieli e videro Gesù discendere tutto splendente: la luce nella quale si trovava era al di là di ogni misura. Era, infatti, più splendente di quanto era stato nell’ora in cui era salito nei cieli, sicché gli uomini del mondo non potevano descrivere la luce che era in lui: da essa scaturivano molti raggi luminosi, raggi al di là di ogni misura, la sua luce non era uniforme ma di aspetto diverso e di forma diversa, certi (raggi) infinite volte più splendenti di altri.
Tutta la luce era compatta e in tre forme, l’una infinite volte più splendente dell’altra: la seconda - quella di mezzo - era più splendente della prima, che era in basso; la terza, che era al di sopra delle altre, era più splendente di ambedue quelle inferiori. Il primo raggio, cioè il più basso di tutti, assomigliava alla luce discesa su Gesù prima che salisse nei cieli; la sua luce aveva un solo (termine di) paragone: se stessa. Ognuna delle tre specie di luce aveva un aspetto diverso e una forma diversa, e certi raggi erano infinite volte più splendenti di altri.