Capitolo 51° - Sapere

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Capitolo 51°

La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Tredicesimo Atto

Tratto da: The Acts of Thomas - The Gnostic Society Library
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Tredicesimo Atto: Dove Ouazanes (Iuzanes) riceve il battesimo insieme agli altri

Capitolo 51°
Passi da 159.- a 161.-

159. E dopo queste cose Giuda partì per essere imprigionato.
E anche Tertia con Migdonia e Narcia andarono per essere imprigionate. E l'apostolo Tommaso disse loro: la moltitudine di coloro che hanno creduto essendo presenti: Figlie e sorelle e servitori che avete creduto nel mio Signore e Dio, ministri del mio Gesù, ascoltatemi in questo giorno: perché io consegno la mia parola a voi, e non parlerò più con voi in questa carne né in questo mondo; perché io salgo al mio Signore e Dio Gesù Cristo, a colui che mi ha venduto, a quel Signore che ha umiliato se stesso anche per me il piccolo, e mi ha portato su alla grandezza eterna, che mi ha concesso di diventare suo servo in verità e fermezza : a lui parto, sapendo che il tempo è compiuto, e il giorno stabilito si è avvicinato per me per andare a ricevere la mia ricompensa dal mio Signore e Dio: poiché chi mi ricompensa è giusto, che mi conosce, come devo ricevere la mia ricompensa; poiché non è né restio né invidioso, ma è ricco nei suoi doni, non è un amante dell’arte (OT che risparmia) in quanto dà, poiché ha fiducia nelle sue proprietà che non possono fallire.

160. Io non sono Gesù, ma sono il suo servo: non sono Cristo, ma sono suo ministro; Io non sono il Figlio di Dio, ma prego di diventare degno di Dio. Continuate voi nella fede di Cristo: continuate nella speranza del Figlio di Dio: non svenite alle afflizione, né siate divisi nella in mente se vedete me deriso o che sono rinchiuso in prigione [Siriaco. O morire,]; perché io compio la sua volontà. Perché se non avessi voluto morire, io so in Cristo che sono in grado di farlo: ma ciò che è chiamata morte, non è la morte, ma una liberazione dal corpo; per cui io ricevo volentieri questa liberazione dal corpo, affinché io possa andar via e vedere colui che è bello e pieno di misericordia, colui che deve essere amato, perché ho sopportato molte fatiche nel suo servizio, ed ho faticato per la sua grazia che è venuta su di me, che non si diparte da me. Non lasciate che Satana, quindi, entri in voi di soppiatto e catturi i vostri pensieri: non lasciate che in voi ci sia posto per lui, perché è potente Colui che tu avete ricevuto. Aspettate la venuta di Cristo, poiché egli verrà e vi riceverà, e questi è colui che vedrete quando verrà.

161. Quando l'apostolo ebbe finito queste parole, entrarono in casa e l'apostolo Tommaso disse: Salvatore che hai sofferto molte cose per noi, lascia che queste porte siano come erano e che i sigilli siano fissi su di esse. E li lasciò e andò per essere imprigionato: ed essi piansero e furono nella tristezza, poiché sapevano che Misdaeus lo avrebbe ucciso (non sapendo che, M. lo avrebbe rilasciato, P.).
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