Capitolo 34° - Sapere

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Capitolo 34°

La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Nono Atto

Tratto da: The Acts of Thomas - The Gnostic Society Library
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Nono Atto: Riguardo la Moglie di Carisio.

Capitolo 34°
Passi da 106.- a 108.-

106.-  E Carisio disse all'apostolo: Alzati tu, malvagio e distruttore e nemico della mia casa: per me la tua stregoneria non è nociva, perché visiterò la tua stregoneria nella tua testa. E quando disse così, l'apostolo lo guardò e gli disse: "Le tue minacce torneranno su di te, a me tu non farai nessun male: perché più grande di te e del tuo re e di tutto il vostro esercito è il Signore Gesù Cristo in cui io la mia fiducia. E Carisio prese un fazzoletto (turbante, Siriaco.) da uno dei suoi schiavi e lo gettò sul collo dell'apostolo, dicendo: prendetelo e portatelo via; fammi vedere se il suo Dio è in grado di liberarlo dalle mie mani. E lo trascinarono e lo condussero al re Misdaeus. E l'apostolo stava davanti al re, ed il re gli chiese: Dimmi chi sei e con quale potere tu fai queste cose. Ma l'apostolo taceva. E il re ordinò ai suoi ufficiali (sudditi) di essere flagellato con centoventotto (centocinquanta, Siriaco.) colpi, e legato, ed essere gettato in prigione; e lo legarono e lo portarono via. E il re e Carisio consideravano come avrebbero dovuto metterlo a morte, poiché la moltitudine lo adorava come Dio. E avevano in mente di dire: lo straniero ha insultato il re ed è un ingannatore.
 
 

107.-  Ma l'apostolo andò alla prigione contento ed esultante, e disse: Io ti lodo, Gesù, perché tu non solo mi hai reso degno di fede in te, ma anche di sopportare molto per amor tuo. Ti rendo grazie, Signore, perché tu mi abbia preso in considerazione e mi abbia dato pazienza: Pertanto ti rendo grazie, Signore, che per causa tua sono chiamato stregone e mago. Ricevimi perciò con la benedizione (Siriaco. fammi ricevere la benedizione) dei poveri, e del riposo degli affaticati, e delle benedizioni di coloro che gli uomini odiano, perseguitano ed insultano e dicono di loro parole malvagie. Perché ecco io sono odiato, per amor tuo; ecco, per amor tuo, sono tagliato fuori dai molti, e per amor tuo loro mi chiamano come uno che non sono.
 

108.-  E mentre pregava, tutti i prigionieri lo guardavano e lo pregarono di pregare per loro; e quando ebbe pregato e si fu abbassato, cominciò a pronunciare un salmo in questo modo:
 
[Segue l'Inno dell'Anima: una composizione molto notevole, originariamente siriana, e certamente più antica degli Atti, con cui non ha una vera connessione. Lo abbiamo in greco in un manoscritto, il Vallicelliano, ed in una parafrasi di Niceta di Tessalonica, trovata e curata dal Bonnet.]


[Immediatamente dopo questo, nel Siriaco, segue un Canto di Lode di Tommaso l'apostolo composto da quarantadue attribuzioni di lode e quattro clausole finali (Wright, pp. 245-51). Non ha nulla a che vedere con gli Atti, e non è di per sé così notevole da essere inserito qui.]
 

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