Capitolo 26° - Sapere

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Capitolo 26°

La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Nono Atto

Tratto da: The Acts of Thomas - The Gnostic Society Library
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Nono Atto: Riguardo la Moglie di Carisio.

Capitolo 26°
Passi da 82.- a 84.-

82.- Ora accadde che una certa donna, la moglie di Carisio, che era vicina al re, il cui nome era Migdonia, venne a trovare e vedere il nuovo nome ed il nuovo Dio che veniva proclamato, ed il nuovo apostolo che era venuto per visitare il loro paese; era trasportata dai suoi propri servitori, ma a causa della grande folla e della via stretta non furono in grado di portarla vicino a lui. Essa mandò a suo marito per mandare di più a servirla, ed essi vennero e si avvicinarono a lei, premendo sulla folla e picchiandola. E l'apostolo vide ciò e disse loro: Per quale ragione abbattete quelli che vengono ad ascoltare la Parola e ne sono entusiasti? e voi desiderate essere vicino a me ma siete lontani, come fu detto della moltitudine che venne al Signore: Avendo voi occhi non vedete, e avendo orecchie non udite; e disse alla folla: Chi ha orecchie per udire, che ascolti; e: Venite a me, voi tutti che faticate e siete appesantiti, e io vi darò riposo.

83.- E osservando quelli che la trasportavano, disse loro: Questa benedizione e questa ammonizione [Qui e altrove c'è una marcata divergenza tra i testi di U e P, il Romano e l'MSS di Parigi: Bonnet li stampa separatamente. P è nel complesso molto più breve. Siriaco. differisce da entrambi. Seguo U, ma è molto corrotto.] che sono state promesse a loro è per voi che siete pesantemente caricati ora. Voi siete coloro che portano gravosi pesi da sopportare, e sono caricati al comando di lei. E sebbene voi siate uomini, essi posano su voi carichi come su bestie brutali, poiché coloro che hanno autorità su di voi pensano che voi non siate uomini come loro stessi, sia prigionieri che liberi. Perché né i possedimenti beneficiano i ricchi, né la povertà salva i poveri dal giudizio; né abbiamo noi ricevuto un comandamento che non siamo in grado di eseguire, né ha posto su di noi pesi gravosi da sopportare che non siamo in grado di portare; né palazzi che gli uomini costruiscono; né tagliare pietre e preparare case, come fanno i vostri artigiani con le loro proprie conoscenze. Ma questo comandamento abbiamo ricevuto dal Signore, che ciò che non ci piace quando ci è fatto da un altro, non dovremmo farlo a nessun altro uomo.

84.- Astenetevi dunque innanzitutto dall'adulterio, poiché questo è l'inizio di tutti i mali, e dopo dal furto, che adescò Giuda Iscariota e lo portò all’impiccagione; (e dalla cupidigia), poiché tutti quelli che cedono alla cupidigia non vedono ciò che fanno; e dalla vanagloria e da tutte le cattive azioni, specialmente quelle del corpo, per mezzo delle quali viene l'eterna condanna. Perché questa è la città principale di tutti i mali; e similmente porta quelli che tengono alta la testa (i colli) fino alla tirannia, e li attira giù nelle profondità, e li soggioga sotto le sue mani perché non vedano quello che fanno; pertanto le cose fatte da loro sono nascoste a loro stessi.
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