Capitolo 26° - Sapere

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Capitolo 26°

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Tratto da: PISTIS SOFIA - Codice di ASKEW - Britsh Museum di Londra



Pistis Sophia - 1° Libro.

Capitolo 26°

Questo avveniva costantemente prima che fosse ridotta la loro forza, e diventassero diminuiti, o fiacchi. Fu così, dunque, che essi restarono fiacchi: la loro forza, infatti, aveva iniziato a diminuire in quanto la forza che era in essi divenne debole; la luce, che si trovava al suo luogo, diminuì, il loro regno fu annientato e, presto, il tutto fu tolto. Allorché si rendevano conto di questo, si attuava il numero della cifra di Melchisedek, il ricevitore (della luce): egli uscì di nuovo, entrò in mezzo agli arconti di tutti gli eoni, in mezzo a tutti gli arconti del destino e a quelli della sfera: li pose in agitazione, fece sì che presto abbandonassero i loro cicli e, sotto la pressione, emisero subito la forza dall’alito della bocca dalle lacrime dei loro occhi e dal sudore dei loro corpi.
Melchisedek, ricevitore della luce, li purificò, come fa sempre, e portò la loro luce al tesoro della luce. Tutti gli arconti degli eoni, gli arconti del destino e della sfera si volgono alla materia del resto (delle loro forze) divoratrici, non permettendo che se ne vada e diventi anima del mondo. Divorarono la loro materia, per non diventare fiacchi e deboli, perché non abbia fine la loro forza e non sia annientato il loro regno. Essi la divorano per non essere annientati, per potere indugiare, per far passare molto tempo fino al compimento del numero delle anime perfette che giungeranno nel tesoro della luce.

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