Capitolo 6°
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Tratto da: The Second Treatise of the Great Seth - NAG HAMMADI Library
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Il secondo Trattato del Grande Seth.
Capitolo 6°
GESÙ SCENDE IN INCOGNITO E LIBERA GLI GNOSTICI
Era la mia croce che il mondo non accettava, la mia apparente esaltazione, il mio terzo battesimo in un immagine rivelata. Quando essi furono fuggiti dal fuoco delle sette autorità, e il sole dei poteri dei governanti tramontò, le tenebre li raggiunsero. E il mondo è diventato povero. Dopo averlo legato stretto, lo inchiodarono alla croce e lo fissarono con quattro chiodi di ottone. Il velo del suo tempio lo strappò con le sue mani. Ci fu un tremore che superò il caos della terra, perché le anime che erano sotto nel sonno furono liberate e si alzarono. Camminavano coraggiosamente, dopo aver sparso la gelosia dell'ignoranza e la mancanza di cultura accanto alle tombe morte; avendo indossato il nuovo umano; avendo conosciuto quel perfetto benedetto del Padre Eterno e Incomprensibile e la Luce Infinita, che sono Io. Quando sono venuto ai miei e li ho uniti a me stesso, non c'è stato bisogno di molte parole, perché il mio pensiero era con il loro pensiero. Perciò essi sapevano quello che stavo dicendo, perché abbiamo preso consiglio (pianificato) sulla distruzione dei governanti. E così ho fatto la Volontà del Padre, che sono Io.
Dopo che siamo partiti dalla nostra casa e siamo venuti giù in questo mondo e siamo venuti in essere nel mondo in corpi, noi siamo stati odiati e perseguitati, non solo da coloro che sono ignoranti, ma anche da coloro che pensano di promuovere il nome di Cristo, poiché erano inconsapevolmente vuoti, non sapendo chi essi sono, come animali muti. Hanno perseguitato coloro che sono stati liberati da Me, poiché li odiano, quelli che, se chiudessero la bocca, piangerebbero con un gemito senza profitto perché non Mi conoscono completamente. Invece, servirono due padroni, anche una moltitudine. Ma voi diventerete vittoriosi in tutto, in guerra e in battaglie, nella gelosa divisione e nell'ira. Nella rettitudine del nostro amore noi siamo innocenti, puri e buoni, poiché abbiamo la Mente del Padre in un Mistero Ineffabile.