Capitolo 2°
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Marsanes
B. – L’Intuizione di Marsanes sulla natura della realtà incorporea e corporea
Poiché io sono colui che ha compreso ciò che esiste veramente, sia individualmente che totalmente, per differenza ho riconosciuto che essi pre-esistono nell’intero luogo (il regno eonico) che è eterno:
tutti coloro che sono venuti all'esistenza, sia senza sostanza che in sostanza, coloro che sono ingenerati, e gli eoni divini insieme agli angeli, e le anime che sono senza inganno, e le vesti delle anime, le sembianze (immagini) dei semplici (anime?), ed in seguito, sono stati mescolati con [quelli che erano distinti da] loro (dai loro corpi?). Ma [anche] l'intera sostanza [percepibile] assomiglia ancora alla [sostanza intellegibile] così come all'insostanziale. Io ho conosciuto l’intera corruzione del precedente (il regno percettibile) come pure l'immortalità del secondo (cioè l’intellegibile e insostanziale). Ho riconosciuto e ho raggiunto il confine del mondo percepibile dai sensi e dell’intero regno dell’essenza incorporea. Ed il mondo intellegibile sapeva per discriminazione che sotto ogni aspetto il mondo percettibile ai sensi è degno di essere preservato intero, così non ho smesso di parlare degli Autogeni, per paura che qualcuno sia ancora ignorante dell'intero luogo (cioè il regno eonico).