Capitolo 5°
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Capitolo 5°
Ora questi sono i cibi con cui il demone resta in attesa per noi. Prima inietta un dolore nel tuo cuore fino a quando non hai un tormento a causa di una piccola cosa di questa vita, e ti cattura con i suoi veleni. E poi (egli inietta) il desiderio di una tunica, in modo che tu te ne vanti, e l'amore per il denaro, orgoglio, vanità, invidia che rivaleggia con un'altra invidia, la bellezza del corpo, la frode. Le più grandi di tutte queste cose sono l'ignoranza e la facilità.
Ora l'avversario prepara tutte queste cose magnificamente e le propaga davanti al corpo, volendo rendere incline la mente dell'anima verso una di loro e sopraffarla (così), come un'amo, conducendola con la forza nell'ignoranza, ingannandola fino a quando essa non concepisce il male, e porta il frutto della materia, e si conduce nell'impurità, perseguendo molti desideri, cupidigie, mentre il piacere della carne la conduce nell'ignoranza.
Ma l'anima - colei che ha gustato queste cose - si è resa conto che le passioni dolci sono transitorie. Essa aveva imparato a conoscere il male; si allontanò da esse ed entrò in una nuova condotta. Più tardi essa disprezza questa vita, perché è transitoria, e cerca quei cibi che la porteranno nella vita, lasciando dietro di sè quei cibi ingannevoli. Ed essa impara a conoscere la sua luce, va in giro spogliandosi di questo mondo, mentre il suo vero indumento la veste all'interno, (ed) il suo abito da sposa è posto su di lei nella bellezza della mente, non nell'orgoglio della carne. E viene a conoscenza della sua profondità e corre al suo ovile, mentre il suo pastore sta alla porta. In cambio di tutta la vergogna ed il disprezzo, dunque, che ha ricevuto in questo mondo, essa riceve diecimila volte la grazia e la gloria.
Essa dava il corpo a coloro che gliel'avevano dato, ed essi si vergognavano, mentre i mercanti di cadaveri sedevano e piangevano perché non erano in grado di fare nessun affare con quel corpo, né trovavano altra merce all'infuori di esso. Essi hanno sopportato grandi fatiche prima di aver plasmato il corpo di quest'anima, volendo battere l'anima invisibile. Si vergognavano quindi del loro lavoro; hanno subito la perdita di colui per il quale avevano sopportato fatiche. Non si rendevano conto che lei aveva un corpo spirituale invisibile, e pensavano: "Noi siamo il suo pastore che la nutre". Ma non si rendevano conto che essa conosceva un'altra via, che è nascosta a loro. Questo suo vero pastore la istruì in conoscenza.