Capitolo 41° - Sapere

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Capitolo 41°

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Tratto da: PISTIS SOFIA - Codice di ASKEW - Britsh Museum di Londra



Pistis Sophia - 1° Libro.

Capitolo 41°

Allorché Giovanni terminò di pronunciare queste parole a Gesù insieme ai suoi discepoli, egli disse: - Benissimo, Giovanni! Tu, vergine, dominerai nel regno della luce.
Gesù proseguì il suo discorso e disse ai suoi discepoli: - In seguito accadde questo. Le emanazioni dell’arrogante oppressero nuovamente Pistis Sophia nel caos, desiderose di toglierle tutta la sua luce: non era ancora compiuto il comando che la riguardava, di trarla cioè dal caos; né, dal primo mistero, mi era ancora giunto il comando di salvarla dal caos. Dunque, mentre tutte le materiali emanazioni dell’arrogante la stavano opprimendo, lei gridò e pronunciò la quinta penitenza:
1.- Luce della mia salvezza, ti lodo nel luogo dell’altezza, e ancora nel caos.
2.- Ti loderò con la lode con la quale ti ho lodato nell’altezza, e con la quale ti ho lodato nel caos.
3.- La mia forza è piena di tenebre, la mia luce è discesa nel caos.
4.- Io stessa sono diventata come gli arconti del caos, discesi nelle tenebre inferiori; sono diventata come un corpo materiale che, in alto, non ha alcuno che lo salvi.
5.- Sono diventata ancora come materie, gettate nel caos, dalle quali fu tolta la loro forza, (materie) che tu non hai salvato e che, per tuo comando, sono perite.
6.- Ora mi hanno posto nelle tenebre inferiori, tra le tenebre e le materie morte, prive di forza.
7.- Su di me hai pronunciato un comando e ogni cosa che tu hai stabilito:
8.- il tuo spirito è svanito, mi ha abbandonato; è dietro il tuo comando che le emanazioni del mio eone non mi hanno aiutato, mi hanno odiato e si sono separate da me; ed io non sono ancora completamente annientata.
9.- La mia luce è scemata; con tutta la luce che si trova in me ho innalzato grida alla luce in alto, e ho allargato le mie mani verso di te.
10.- Dunque, luce, porterai a compimento il tuo comando nel caos? I liberatori, giunti per tuo comando, si leveranno nelle tenebre, verranno, e ti saranno discepoli?
11.- Diranno, forse, nel caos, il mistero del tuo nome?
12.- O diranno piuttosto il tuo nome in una materia del caos, ove tu non purificherai?
13.- Ma io ti lodo, luce, e la mia penitenza giungerà a te, in alto.
14.- Venga su di me la tua luce,
15.- poiché hanno sottratta la mia luce, e dal tempo in cui sono stata emanata mi trovo in mezzo ai dolori a causa della luce. Mentre guardavo in alto verso la luce, volsi lo sguardo in basso alla forza luminosa che si trova nel caos: mi alzai e discesi.
16.- Venne su di me il tuo comando, gli sgomenti da te stabiliti per me, mi hanno condotta allo smarrimento,
17.- abbondanti come acque mi hanno circondata, mi hanno attanagliata per tutto il tempo.
18.- Dietro il tuo comando i miei compagni di emanazione non mi hanno soccorso, tu non hai permesso che il mio compagno mi liberasse dalle tribolazioni. Questa è la quinta penitenza pronunciata da Pistis Sophia, mentre tutte le emanazioni materiali dell’arrogante seguitavano a opprimerla.

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