Capitolo 2°
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Pistis Sophia - 1° Libro.
Capitolo 2°
Accadde così che mentre i discepoli sedevano insieme sul monte degli Ulivi e pensavano a queste parole, con grande gioia si dicevano l’un l’altro in allegria: «Siamo i più beati di tutti gli uomini della terra poiché il salvatore ci ha manifestato questo, abbiamo ricevuto la pienezza e l’intera perfezione». Parlavano così mentre Gesù era seduto un po’ discosto da essi. Ma il quindicesimo giorno della luna, nel mese di tibi - che è il giorno della luna piena -, in quel giorno, dunque, allorché il sole uscì per il suo corso, fu seguito da una grande forza luminosa, molto splendente, la cui luce era al di là di ogni misura. Era uscita, infatti, dalla luce delle luci, era uscita dall’ultimo mistero, che è il ventiquattresimo mistero, dall’interno verso l’esterno: questi (misteri) si trovano negli ordini del secondo spazio del primo mistero. Quella forza luminosa scese su Gesù e lo avvolse interamente, mentre era seduto discosto dai suoi discepoli: divenne tutto splendente, e la luce riversatasi su di lui era al di là di ogni misura.
A motivo della grande luce nella quale si trovava o era in lui, i discepoli non videro più Gesù: la grande luce nella quale si trovava, aveva accecato i loro occhi; vedevano soltanto la luce che emetteva molti raggi luminosi. I raggi luminosi non erano uguali, e la luce aveva aspetti diversi e forma diversa dal basso in alto, un raggio più splendente dell’altro... in uno splendore di luce incommensurabile che dalla terra giungeva fino al cielo. Alla vista di quella luce i discepoli furono colpiti da grande paura e da grande eccitazione.