Capitolo 38°
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tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Decimo Atto: Dove Migdonia riceve il Battesimo.
Capitolo 38°
Passi da 122.- a 124.-
122. E dopo aver fatto queste cose, l'apostolo ritornò nella prigione e trovò le porte aperte e le guardie che ancora dormivano. E Tommaso disse: Chi è come te, o Dio? chi non trattiene il tuo amorevole affetto e cura da chi è simile a te, il misericordioso, che hai liberato le tue creature dal male. La vita che ha sottomesso la morte, il riposo ha posto fine alla fatica. Gloria all'unigenito del Padre. Gloria al compassionevole che è stato inviato dal suo cuore. E quando ebbe detto così, le guardie si svegliarono e videro tutte le porte aperte, e i prigionieri <+ addormentati, Siriaco>, E dissero in se stessi: Non avevamo chiuso le porte? e come sono ora aperte e i prigionieri dentro?
123. Ma all'alba Carisio andò da Migdonia [Siriaco. E la sua balia], e le trovò che pregavano e dicevano: O Dio nuovo che per mezzo dello straniero sei venuto qui da noi, Dio nascosto agli abitanti dell'India (Siriaco, che sei nascosto da); Dio che hai mostrato la tua gloria mediante il tuo apostolo Tommaso, Dio di cui abbiamo sentito e creduto in te; Dio, verso il quale siamo venuti per essere salvati; Dio, che per amore dell'uomo e per pietà sei sceso giù fino alla nostra piccolezza; Dio che ci ha cercato quando noi non lo (te) conoscevamo; Dio che dimori in alto e da dove le profondità non sono nascoste: allontana da noi la follia di Carisio. E udito ciò Carisso che disse a Migdonia: Giustamente mi chiami malvagio, pazzo e cattivo perché se non avessi sopportato la tua disobbedienza, e dato a te la libertà, non avresti invocato Dio contro di me e fatto menzione del mio nome davanti a Dio. Ma credimi, Migdonia, che in quello stregone non c'è profitto, e non può compiere ciò che promette, ma io eseguirò davanti a te tutto ciò che prometto, affinché tu possa credere, e sopportare le mie parole ed essere per me come eri prima.
124. Ed egli si avvicinò e la supplicò di nuovo, dicendo: Se tu sarai da me persuasa, d'ora in poi non avrò nessuna afflizione; ricordi quel giorno in cui mi hai incontrato per la prima volta; dì la verità: ero io più bello per te in quel momento, o Gesù in questo? E Migdonia disse: Quel tempo richiedeva il suo, come anche questo; quello era il tempo dell'inizio, ma questo della fine; quello era il tempo della vita temporale, questo della vita eterna; quello del piacere che passa, ma questo del piacere che dimora per sempre; quello, del giorno e la notte, questo del giorno senza notte. Tu vedevi quel matrimonio che stava passando, e qui, e sola ma questo matrimonio continua per sempre; quella era una convivenza di corruzione, ma questa di vita eterna; quegli sposi (e fanciulle) erano uomini e donne del tempo, ma questi rimangono fino alla fine. Quel matrimonio sulla terra stabilisce gocce di rugiada dell'amore degli uomini (Siriaco: quell'unione fu fondata sulla terra dove c'è un’incessante pressione: questa è fondata sul ponte di fuoco su cui è spruzzata la grazia: entrambi corrotti); quella camera della sposa è stata abbattuta nuovamente, ma questo rimane sempre; quel letto era coperto di copriletti (che invecchiano), ma questo con amore e fede. Tu sei uno sposo che passa oltre e sei dissolto (cambiato), ma Gesù è un vero sposo, che dura per sempre immortale, quella dote era di denaro e di vesti che invecchiano, ma questa è di parole viventi che non passano mai.