Capitolo 106° - Sapere

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Capitolo 106°

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Tratto da: PISTIS SOFIA - Codice di ASKEW - Britsh Museum di Londra



Pistis Sophia - 3° Libro.

Capitolo 106°

Allorché il Salvatore terminò di dire queste cose, si fece nuovamente avanti Giovanni, dicendo al Salvatore: - Mio Signore, posto che un fratello molto peccatore rinunzi a tutto il mondo, a tutta la sua materia, a tutti i suoi peccati e a tutte le sue preoccupazioni, e noi, dopo averlo esaminato, sappiamo che egli non è astuto né ipocrita, ma con rettitudine e verità anela a Dio, sappiamo che è diventato degno dei misteri del secondo o del terzo spazio: vuoi tu, in una parola, che gli diamo misteri del secondo o del terzo spazio, prima che abbia ricevuto misteri delle eredità della luce? Vuoi che glieli diamo, oppure no?
Il Salvatore rispose a Giovanni tra i discepoli: - Se sapete con certezza che quell'uomo ha rinunziato a tutto il mondo, a tutte le sue preoccupazioni, a tutti i suoi rapporti, e a tutti i suoi peccati; se sapete in verità che egli non gioca d'astuzia, che non gioca d'ipocrisia, che non è curioso di conoscere come son fatti i misteri, bensì anela veramente a Dio: a un tale uomo non nascondeteli! Dategli misteri del secondo e del terzo spazio; voi stessi esaminate di quale mistero sia degno, e dategli quel mistero di cui è degno, e non nascondeteglielo: altrimenti, se voi glielo nascondete, sarete colpevoli di una grave condanna.
Se voi gli date una volta del secondo o del terzo spazio ed egli ritorna di nuovo a peccare:
dovete proseguire ancora fino alla seconda e alla terza volta. Se egli continua a peccare, non dovete proseguire, poiché quei tre misteri gli saranno testimoni della sua ultima penitenza.
In verità vi dico: chi darà di nuovo a quell'uomo misteri dal secondo o dal terzo spazio, è colpevole di una grave condanna; per voi, invece, deve essere come un trasgressore e uno scandalo.
In verità vi dico: da questo momento, l'anima di quell'uomo non sarà più portata indietro; la sua abitazione sarà nella gola del drago delle tenebre esteriori, nel luogo del gemito e dello stridore di denti; e nella dissoluzione del mondo, la sua anima sarà annientata, sarà consunta da gelo intenso, da fuoco violento e sarà eternamente priva di esistenza.
Ma se egli ancora una volta si converte e rinunzia a tutto il mondo, a tutte le sue preoccupazioni, e a tutti i suoi peccati e si trova in una (nuova) grande maniera di vivere e in una grande penitenza, nessun mistero può accogliere la sua penitenza né può esaudirlo per averne misericordia e accogliere la sua penitenza e perdonare i suoi peccati, eccetto il mistero del primo mistero e il mistero dell'ineffabile: soltanto questi accoglieranno la penitenza di quell'uomo e perdoneranno i suoi peccati, giacché quei misteri sono compassionevoli e misericordiosi e perdonano i peccati in ogni tempo.

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