Capitolo 83° - Sapere

Vai ai contenuti

Capitolo 83°

La Gnosi > Ritrovamenti > Codice di Askew > Pistis Sophia > Secondo Libro > _E

Tratto da: PISTIS SOFIA - Codice di ASKEW - Britsh Museum di Londra



Pistis Sophia - 2° Libro.

Capitolo 83°
Dopo tutto ciò, si fece avanti Maria, si prostrò ai piedi di Gesù e gli disse: - Mio Signore, non adirarti verso di me, se ti interrogo. Noi, infatti, ti interroghiamo con franchezza e diligenza, poiché tu ci hai detto: «Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto! Perché chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto». Ora, mio Signore, chi posso trovare, a chi posso bussare, cioè chi è in grado di rispondere alle parole che ti rivolgeremo, chi conosce la forza delle parole sulle quali ti interrogheremo?
Poiché tu con la mente ci hai dato una mente della luce, ci hai elargito una percezione e un pensiero molto elevato, perciò nel mondo degli uomini e nell'alto degli eoni non esiste alcuno che sia in grado di dare una risposta alle parole che proporremo, all'infuori di te che conosci tutto e sei perfetto in tutto.
Noi, infatti, non interroghiamo alla maniera con cui interrogano gli uomini del mondo: interroghiamo con la conoscenza dell'alto che tu ci hai elargito, interroghiamo con quel tipo eccellente di interrogazione che ci hai insegnato affinché, interrogando, ci atteniamo a esso.
Dunque, mio Signore, non adirarti verso di me, bensì svelami le cose sulle quali ti interrogherò.
Udite le parole di Maria Maddalena, Gesù le rispose: - Domanda quello che vuoi, e te lo svelerò con franchezza e diligenza. In verità in verità vi dico: grande sia la vostra gioia e rallegratevi molto. Se interrogate su ogni cosa con franchezza, ne sarò molto lieto, in quanto interrogate su ogni cosa con franchezza e la vostra interrogazione è come si conviene. Or dunque, domanda ciò che vuoi domandare, e io con gioia te lo svelerò.
Udite queste parole del salvatore, Maria provò grande gioia, se ne rallegrò, e disse a Gesù:
- Mio Signore e mio salvatore, di che genere sono i ventiquattro invisibili, di che tipo, meglio, di che indole sono, o di che indole è la loro luce?

Torna ai contenuti