Capitolo 3°
La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Insegnamento autorevole
Capitolo 3°
Egli, dunque, il Padre, volendo rivelare la sua abbondanza e la sua gloria, portò avanti questa grande contesa in questo mondo, volendo far apparire i contestatari, e facendo sì che tutti coloro che contestanono si lasciassero alle spalle le cose che erano venute in essere, e le disprezzassero con un'elevata e incomprensibile conoscenza, fuggendo verso Colui che Esiste.
E (per quanto riguarda) coloro che contendono con noi, essendo avversari che contestano contro di noi, noi dobbiamo essere vittoriosi sulla loro ignoranza mediante la nostra conoscenza, dato che noi abbiamo già conosciuto l'Imperscrutabile Uno, dal quale noi siamo venuti fuori. Non abbiamo nulla in questo mondo, per evitare che l'autorità del mondo che è venuta in essere, ci trattenga nei mondi che sono nei cieli, quelli in cui esiste la morte universale, circondata dall'individuale
[...]
mondano.
Ci siamo anche vergognati dei mondi, sebbene noi non abbiamo alcun interesse per essi, quando essi ci calunniano. E li ignoriamo quando ci maledicono. Quando ci gettano la vergogna in faccia (addosso), noi li guardiamo e non parliamo.
Perché essi lavorano nel loro interesse, ma noi andiamo in giro nella fame (e) nella sete, guardando avanti, verso il nostro luogo di dimora, il luogo verso cui la nostra condotta e la nostra coscienza guardano, non aggrappandoci alle cose che sono venute in essere, ma allontanandoci da loro. I nostri cuori sono fissati sulle cose che esistono, anche se siamo malati (e) deboli (e) nel dolore. Ma c'è una grande forza nascosta dentro di noi.
La nostra anima è infatti malata perché abita in una casa di povertà, mentre la materia la colpisce agli occhi, volendo renderla cieca. Per questo motivo essa persegue la parola e la applica ai suoi occhi come medicina <aprendo>li, gettando via
[...]
pensiero di una
[...]
cecità in
[...]
in seguito, quando quello è di nuovo nell'ignoranza, è completamente oscurato ed è materiale. Così l'anima
[...]
una parola ad ogni ora, per applicarla ai suoi occhi come medicina perché possa vedere, e la sua luce possa offuscare le forze ostili che combattono contro di lei, e lei possa renderle cieche con la sua luce, e racchiuderle in sua presenza, e farle cadere nell'insonnia, e lei possa agire arditamente con la sua forza e con il suo scettro.