Capitolo 32°
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Pistis Sophia - 1° Libro.
Capitolo 32°
Gridò forte, Pistis Sophia, gridò alla luce delle luci, da lei vista all’inizio - allorché in lei pose la sua fiducia -, e recitò questa penitenza, dicendo:
1.- «O luce delle luci, nella quale, all’inizio, io posi la mia fiducia, ascolta, luce, la mia penitenza! Cattivi pensieri sono penetrati in me, salvami, luce!
2.- Guardai, o luce, alle parti inferiori e vidi una luce; pensai: voglio recarmi in quel luogo a prendere quella luce. Andai, e mi trovai nelle tenebre del caos inferiore, ma non fui più in condizione di affrettarmi a uscirne per ritornare al mio luogo; mi oppressero, infatti, tutte le emanazioni dell’arrogante, e la forza dall’aspetto di leone mi tolse la luce che era in me.
3.- Alzai grida di aiuto, ma la mia voce non proruppe dalle tenebre. Guardai in alto affinché mi venisse aiuto da quella luce nella quale avevo posto fiducia.
4.- Allorché guardai in alto vidi tutti gli arconti degli eoni che, numerosi, guardavano giù verso di me e si rallegravano: non avevo fatto loro alcun male, essi mi odiavano senza motivo. Quando le emanazioni dell’arrogante videro che gli arconti degli eoni si rallegravano a mie spese, compresero che gli arconti degli eoni non sarebbero venuti in mio aiuto. Quelle emanazioni, che mi opprimevano con forza, si fecero coraggio e mi sottrassero la luce, che io non avevo preso da loro.
5.- Ora, o luce vera, tu sai che ho agito così nella mia ingenuità, pensando che la luce dall’aspetto di leone fosse tua. Il peccato che ho commesso ti è manifesto.
6.- Non lasciarmi depauperata, signore! Nella tua luce, infatti, ebbi fiducia fin dall’inizio, o signore, o luce delle forze! Non lasciarmi depauperata della mia luce.
7.- È per tuo motivo e per amore della tua luce che mi trovo in questa angustia, e sono coperta di vergogna.
8.- È per amore della tua luce che sono diventata estranea ai miei fratelli, agli invisibili, e alle grandi emanazioni di Barbelo.
9.- Ciò mi è accaduto, o luce, perché anelavo la tua dimora; venne, invece, su di me l’ira dell’arrogante perché mi trovavo nel suo eone, ma non compivo il suo mistero; egli è colui che non ascoltò il tuo comando di emanare dalla emanazione della sua forza.
10.- Tutti gli arconti degli eoni mi deridevano.
11.- In quel luogo io ero triste e cercavo la luce che avevo visto in alto.
12.- I custodi delle porte degli eoni mi cercavano, e tutti coloro che restavano nel loro mistero mi deridevano.
13.- Mentre io guardavo in alto verso di te, o luce, e avevo fiducia in te, eccomi ora oppressa nelle tenebre del caos, o luce delle luci: se tu vuoi venire a salvarmi - la tua misericordia è grande! - ascoltami in verità e salvami.
14.- Salvami dalla materia di queste tenebre affinché io non sprofondi in esse, sia liberata dalle opprimenti emanazioni del divino arrogante e dalle sue malignità.
15.- Non permettere che queste tenebre mi sommergano, non permettere che questa forza dall’aspetto di leone divori completamente tutta la mia forza, non permettere che questo caos copra la mia forza.
16.- Esaudiscimi, o luce! La tua grazia è preziosa. Volgi quaggiù il tuo sguardo conformemente alla grande misericordia della tua luce.
17.- Non distogliere da me il tuo volto: grande è il mio tormento.
18.- Affrettati a esaudirmi, salva la mia forza.
19.- Salvami dagli arconti che mi odiano! Tu conosci, infatti, la mia oppressione, il mio tormento e il tormento della mia forza che essi hanno tolto da me. Coloro che mi hanno circuito con tutta questa malvagità, sono davanti a te: trattali secondo il tuo volere.
20.- Di mezzo al caos e di mezzo alle tenebre, la mia forza guardò fuori: aspettavo che venisse il mio compagno e combattesse per me, ma non è venuto. Attesi che venisse e mi desse forza, ma non l’ho trovato.
21.- Quando cercavo la luce, mi diedero tenebre; quando cercavo la mia forza, mi diedero materia.
22.- O luce delle luci, le tenebre e la materia addossatemi dalle emanazioni dell’arrogante diventino per loro una trappola: vi restino impigliate, ripagale, sia loro di inciampo e non possano giungere al luogo del loro arrogante.
23.- Restino nelle tenebre, non volgano lo sguardo alla luce, contemplino per sempre il caos, non volgano lo sguardo in alto.
24.- Su di esse cada la loro vendetta, le avvolga il tuo castigo.
25.- D’ora in poi non permettere che arrivino al loro luogo, al loro divino arrogante; d’ora in poi non permettere che le sue emanazioni giungano ai loro luoghi: il loro dio è, infatti, empio e arrogante. Riteneva di essere lui a compiere questa malvagità, ignorava che se io non fossi stata umiliata conforme al tuo comandamento, egli non avrebbe avuto alcun potere su di me.
26.- Ma allorché tu mi hai umiliata per mezzo del tuo comandamento, essi mi perseguitarono ancora di più e le loro emanazioni hanno aumentato il dolore della mia umiliazione.
27.- Hanno tolto la mia forza, mi hanno oppresso molto e ripetutamente per togliere tutta la luce che si trova in me. Essi mi hanno circuito, non permettere che salgano al tredicesimo eone, al luogo della giustizia.
28.- Non permettere che partecipino all’eredità di quanti purificano se stessi e la loro luce. Non permettere che siano annoverati tra coloro che subito si pentono e così ricevano subito i misteri nella luce.
29.- Hanno tolto, infatti, la mia luce, la mia forza ha cominciato a venir meno e sono priva della mia luce.
30.- Or dunque, o luce che è in te e con me, io lodo il tuo nome nella gloria, o luce.
31.- La mia lode ti sia gradita, o luce, come un mistero eminente che introduce nelle porte della luce che diranno coloro che si pentiranno e purificheranno la propria luce.
32.- Gioiscano ora tutte le materie: cercate tutte la luce, affinché viva la forza delle vostre anime, che è in voi.
33.- La luce, infatti, ha esaudito le materie e non permetterà che vi sia una materia priva della sua purificazione.
34.- Le anime e le materie lodino il signore degli eoni; le materie e tutto ciò che si trova in esse.
35.- Allora, Dio salverà la loro anima da tutte le materie: nella luce verrà preparata una città; tutte le anime salvate abiteranno in quella città e l’erediteranno.
36.- In quel luogo dimorerà l’anima di coloro che accoglieranno i misteri: chi - nel suo nome - avrà accolto i misteri, dimorerà in essa».