Capitolo 6° - Sapere

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Capitolo 6°

La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Secondo Atto

Tratto da: The Acts of Thomas - The Gnostic Society Library
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Secondo Atto: Riguarda la venuta al re Gundaphorus.

Capitolo 6°
Passi da 21.- a 24.-
 
 
 
21.-  Ed egli mandò a chiamare il mercante che lo aveva portato, e l'apostolo, e gli disse a quest’ultimo: "Mi hai tu costruito il palazzo? E lui disse: Sì. Ed il re disse: Quando, allora, andremo a vederlo? ma egli rispose e gli disse: Tu non puoi vederlo ora, ma quando lasci questa vita, allora la vedrai. Ed il re andò su tutte le furie e comandò che sia il mercante che Giuda che è chiamato Tommaso fossero messi in catene e gettati in prigione finché non avesse indagato e saputo a chi erano stati dati i soldi del re, e così annientò sia lui che il mercante .
 
E l'apostolo andò alla prigione rallegrandosi e disse al mercante: Non temere, soltanto credi nel Dio che è predicato da me, e sarai davvero liberato da questo mondo, ma dal mondo a venire riceverai la vita. E il re pensava con quale morte avrebbe dovuto distruggerli. E quando aveva deciso di scorticarli vivi e di bruciarli con il fuoco, nella stessa notte Gad il fratello del re si ammalò, e a motivo della sua irritazione e dell'inganno che il re aveva sofferto, si sentì grandemente oppresso; mandò a chiamare il re e gli disse: O re, fratello mio, ti affido la casa mia e i miei figli; perché io sono contrariato per la provocazione che ti ha colpito, ed ecco, io muoio; e se non decidi con vendetta sulla testa di quel mago, non darai pace alla mia anima all'inferno. E il re disse a suo fratello: Tutta questa notte ho considerato come avrei dovuto metterlo a morte e questo mi è sembrato buono, per scorticarlo e bruciarlo col fuoco, sia lui che il mercante che lo ha portato (Sir. Allora il fratello del re gli disse: E se c'è qualcos'altro che è peggio di questo, fallo a lui, e ti do la carica della mia casa e dei miei figli).
 
22.-  E mentre parlavano insieme, l'anima di suo fratello Gad se ne andò. E il re pianse addolorato per Gad, poiché lo amava molto e ordinò che fosse sepolto in abiti regali e preziosi (Sir. sepolcro). Ora, dopo che questi angeli presero l'anima di Gad, il fratello del re e lo portarono in cielo, mostrandogli i luoghi e le dimore che erano là, e lo interrogarono: In quale luogo vorresti dimorare? E quando si avvicinarono all'edificio che Tommaso l'apostolo aveva costruito per il re, Gad lo vide e disse agli angeli: Vi prego, miei signori, di permettermi di dimorare in una delle stanze più basse di queste. E gli dissero: Non puoi dimorare in questo edificio. E lui disse: Perché? E loro gli dissero: Questo è quel palazzo che quel cristiano ha costruito per tuo fratello. E lui disse: Vi supplico, miei signori, permettetemi di andare da mio fratello, perché possa comprare questo suo palazzo, perché mio fratello non sa di che genere si tratta, e me lo venderà.
 
23.-  Allora gli angeli lasciarono andare l'anima di Gad. E mentre stavano mettendo su di lui i suoi vestiti da sepoltura, la sua anima entrò in lui e disse a coloro che stavano in piedi intorno a lui: Chiamatemi mio fratello, perché io possa chiedere una sua petizione. Quindi, immediatamente, hanno detto al re, dicendo: Tuo fratello è rianimato. E il re corse via con una grande compagnia e venne a suo fratello ed entrò e si fermò accanto al suo letto come meravigliato, non essendo in grado di parlargli. E suo fratello disse: Io so e sono persuaso, fratello mio, che se qualcuno ti avesse chiesto la metà del tuo regno, tu glielo avresti dato per amor mio; perciò ti prego di concedermi un favore che ti chiedo, affinché tu mi venda ciò che ti chiedo. E il re rispose e disse: E che cosa mi chiedi di venderti? E lui disse: Giurami che me lo concederai. E il re ha giurato su di lui: Uno dei miei possedimenti, qualunque tu chiederai,  io te lo darò. E gli disse: Mi venderesti quel palazzo che hai nei cieli? E il re disse: Dove avrei un palazzo nei cieli? E disse: Anche quello che ha costruito per te quel cristiano che ora si trova nella prigione, che il mercante ha portato a te, dopo averlo acquistato da un certo Gesù: intendo lo schiavo ebreo che tu volevi punire avendo subito inganno per mano sua : per cui sono io fui addolorato e sono morto, e ora sono rianimato.
 
24.-  Allora il re, esaminando la questione, comprese di quali benefici eterni che dovevano venire a lui e che lo riguardavano, e disse: Non posso venderti quel palazzo, ma prego di entrare in esso e di abitare in esso e di essere considerato degno degli abitanti di esso, ma se davvero desideri acquistare un tale palazzo, ecco, l'uomo vive e ti costruisce uno migliore di quello. E subito mandò e fece uscire di prigione l'apostolo e il mercante che era rinchiuso con lui, dicendo: Ti supplico, come un uomo che supplica il ministro di Dio, che tu vorresti pregare per me e implorare Colui il cui ministro tu sei, per perdonarmi e trascurare ciò che ti ho fatto o pensato di fare, e che io possa diventare un degno abitante di quella dimora per la quale non ho preso dolori, ma tu l'hai costruito per me, lavorando da solo, la grazia del tuo Dio che lavora con te, e che anch'io possa diventare un servo e servire questo Dio che tu predichi.  Ed anche suo fratello cadde davanti all'apostolo e disse: Ti chiedo e ti supplico dinanzi al tuo Dio che io possa diventare degno del suo ministero e servizio, e che possa ricadere su di me di essere degno delle cose che mi sono state mostrate da i suoi angeli.
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