Capitolo 8°
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Capitolo 8°
I Poteri dei Luminari. B - Teologia negativa.
E quando fui confermato in queste fatti, i Poteri dei Luminari mi dissero:
"Smetti di dissipare l'inattività che esiste in te, mediante ulteriori indagini su argomenti incomprensibili; piuttosto, ascolta di Lui nella misura in cui ti è possibile per mezzo di una rivelazione primaria e una rivelazione:
Senza Mente, Vita o Esistenza.
"Ora Egli è un'Entità nella misura in cui Egli esiste, in cui Egli o esiste e diventa, (è ed esiste) o agisce (vive) o sa, sebbene Egli (viva) agisca senza Mente o Vita o Esistenza o Inesistenza, incomprensibilmente.
E sebbene Egli sia un'Entità con i suoi propri attributi, Egli non è un eccesso in nessun modo, come se producesse qualcosa che viene assaggiato o purificato o come se Egli ricevesse o donasse.
Egli non diminuisce in nessun modo, se dal suo proprio desiderio o se dando o ricevendo tramite un'altro.
Nè Egli ha alcun desiderio, se proprio di suo o che sarebbe stato aggiunto da qualcosaltro.
Ma nemmeno Egli produce ogni cosa da solo, per timore che Egli venga diminuito in qualche altro modo.
Pertanto Egli non necessita nè di Mente, nè di Vita, nè davvero di niente, affatto.
Inconoscibilità
Egli è superiore alle Totalità nella sua privazione e inconoscibilità, che è Esistere nel non essere, sebbene Egli sia dotato di silenzio e tranquillità per non essere insozzato dagli indiminuibili.
Parallelo con l'Apocrifo di Giovanni (BG, 6-25,7 = II, 17-33)
Egli non è né Divinità, né Beatitudine, né Perfezione. Piuttosto, Egli è un'entità inconoscibile, non un'attibuto.
Piuttosto, Egli è qualcos'altro, superiore alla Beatitudine e alla Divinità e Perfezione, perché Egli non è perfetto, ma Egli è un'altra cosa che è superiore.
Egli non è né sconfinato, né è delimitato da un altro.
Piuttosto, è qualcosa di superiore.
Egli non è nè corporeo, nè incorporeo.
Non è grande. Nè piccolo,
non è una quantità, nè una qualità.
Egli non è qualcosa che esiste, che uno può conoscere.
Piuttosto è qualcos'altro che è superiore, che uno non può conoscere.
Anche se la primaria rivelazione e la conoscenza di sè, lo caratterizza,
soltanto Lui conosce se stesso.
Dal momento che Egli non è tra le cose esistenti,
ed Egli è qualcos'altro, superiore al superlativo,
anche il confronto di cosa fa e non fa, non si applica a Lui.
Egli non partecipa all'Eternità, né partecipa al tempo,
nè riceve alcuna cosa da qualcos'altro.
Egli non è diminuibile,
non diminuisce,
nè si riduce.
Ma Egli è autocomprensione,
come qualcosa di così inconoscibile,
da superare coloro che eccellono nell'inconoscibilità.
Anche se Egli è dotato di Beatitudine, Perfezione e Silenzio,
Egli non è un Beato, nè è Perfezione, o Tranquillità.
Ma è qualcosa che esiste e che uno non può conoscere - e che è a riposo.
Certamente essi sono aspetti di Lui del tutto Inconoscibili,
dato che Egli è molto superiore in bellezza di tutte le cose buone.
Ed in questo modo Egli è universalmente Inconoscibile sotto ogni aspetto,
ed è attraverso di essi tutti che Egli è in tutti loro.
Non è Egli solo l'Inconoscibile Conoscenza, che gli è propria,
Egli è anche unito all'Ignoranza che lo vede.
Che si veda in che modo Egli è inconoscibile,
o lo si veda come Egli è sotto ogni aspetto,
o che si dica che è qualcosa simile alla conoscenza,
si è agito empiamente nei confronti di Lui,
e si è soggetti a giudizio perché non si è conosciuto Dio.
Non sarà giudicato da quell'Uno non si preoccupa di nulla, né ha desiderio alcuno, ma è giudicato attraverso se stesso, perché non ha trovato l'origine che veramente esiste.
Era cieco, a parte la quiscente fonte della rivelazione, l'attuazione derivante dal Triplice Potere del Primo Pensiero dello Spirito Invisibile.