Capitolo 43°
La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Undicesimo Atto
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
L'Undicesimo Atto: Riguarda la moglie del re Misdaeus
Capitolo 43°
Passi da 137.- a 138.-
137. E Tertia, udito ciò, tornò a casa rallegrandosi, e trovò suo marito che l'aspettava, non avendo cenato, e quando Misdaeus la vide, disse: Come è mai che il tuo entrare oggi è più bello? e perché sei venuta camminando, che non si addice a donne libere come te? E Tertia gli disse: Ti devo ringraziare grandemente perché mi hai mandato da Migdonia, perché sono andata ed ho sentito di una nuova vita, e ho visto il nuovo apostolo del Dio che dà vita a quelli che credono in lui ed adempiono ai suoi comandamenti; io devo quindi ricompensarti per questo favore e ammonizione con buoni consigli; poiché tu sarai un grande re in cielo se mi ubbidirai e temerai il Dio che è predicato dallo straniero, e custodisci te stesso santo per il Dio vivente. Perché questo regno passa, e il tuo conforto sarà trasformato in afflizione, ma va' da quell'uomo, e credilo, e vivrai fino alla fine. E quando Misdaeus udì queste cose da sua moglie, si colpì il viso con le mani e si stracciò gli abiti e disse: Possa l'anima di Carisio non trovare riposo, perché mi ha ferito all'anima; e possa non avere speranza, perché ha tolto la mia speranza. E uscì molto contrariato.
138. E trovò Carisio suo amico nella piazza del mercato, e gli disse: Perché mi hai gettato nell'inferno per essere un altro compagno per te stesso? perché mi hai svuotato e defraudato per guadagnare nulla? perché mi hai ferito e non ti sei approfittato del tutto? perché mi hai ucciso e te stesso non vivi? Perché mi hai fatto torto e tu stesso non hai ottenuto giustizia? perché non mi hai permesso di distruggere quello stregone prima che corrompesse la mia casa con la sua malvagità? E trattava duramente (stava rimproverando, Siriaco) Carisio. E Carisio disse: Perché, cosa ti è successo? Misdaeus disse: Ha stregato Tertia. E andarono entrambi nella casa di Siphor, il capitano, e trovarono Giuda seduto ad insegnare. E tutti quelli che erano là si levarono dinanzi al re, ma lui non si alzò. E Misdaeus si accorse che era lui, ed afferrò una sedia e la capovolse, prese la sedia con entrambe le mani e colpì la testa così da ferirlo, e lo consegnò ai suoi soldati, dicendo: Portatelo via, e trascinatelo con violenza e non dolcemente, affinché la sua vergogna possa essere manifesta a tutti gli uomini. Ed essi lo trascinarono e lo portarono nel luogo dove Misdaeus giudicava, e stette lì, trattenuto dai soldati di Misdaeus.