Capitolo 18°
La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Il Vangelo della Verità > _B
tradotto in INGLESE da: Barnstone & Meyer
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Il Vangelo della Verità
Capitolo 18°
Il Figlio è il Nome e la rivelazione del Padre
Il Nome del Padre è il Figlio.
È Lui che, all'inizio, ha dato un Nome a Colui che è venuto avanti da Lui (se stesso),
mentre Egli rimaneva lo stesso,
Egli lo generava come un Figlio.
Egli Gli ha dato il Suo Nome, che gli apparteneva,
Lui, il Padre, che possiede ogni cosa che esiste attorno a Lui.
Egli possiede il Nome; Egli ha il Figlio:
E' possibile per il Figlio di essere visto.
Il Nome, tuttavia, è invisibile,
poiché esso soltanto è il mistero dell'invisibile,
che sta per giungere a orecchie completamente piene di esso per mezzo dell'opera del Padre.
Inoltre, in quanto al Padre, il suo Nome non è pronunciato,
ma è rivelato per mezzo di un Figlio.
Così, dunque, il Nome è grande!
Chi, dunque, è stato in grado di pronunciare un Nome per Lui,
questo grande Nome,
se non Egli solo,
al quale il Nome appartiene, e i figli del Nome,
in cui il Nome del Padre riposa,
e coloro che, a loro volta, si riposano nel suo Nome,
dato che il Padre non ha inizio?
E ' Lui da solo, che l'ha generato per Se stesso come un Nome,
all'inizio, prima di aver creato gli (Eoni) Esseri Eterni,
così che il Nome del Padre potesse essere supremo su di Loro,
che è, il Vero Nome, che è sicuro per la sua Autorità e per il suo Potere Perfetto.
Perché il Nome non è tratto da lessici,
né il suo Nome deriva da comuni appellativi,
ma Esso è invisibile.
Il Padre soltanto ha dato un Nome al Figlio,
perché Egli solo lo vedeva, e perché Egli soltanto era in grado di darGli un Nome.
Perché colui che non esiste non ha un nome.
Perché quale nome si può dare a chi non esiste?
Tuttavia Colui che esiste anche col suo Nome e che Lui soltanto conosce,
ed a Lui soltanto il Padre diede un Nome.
Egli è il Padre, il suo Nome è il Figlio.
Egli pertanto non l'ha tenuto segretamente nascosto, ma venne all'esistenza,
e il Figlio stesso rivelò il Nome.
Il Nome, quindi, è quello del Padre, così come il Nome del Padre è l'amato Figlio.
Perché d'altra parte, dove Egli avrebbe trovato un Nome, se non dal Padre?
Ma probabilmente qualcuno potrebbe dire al suo amico:
- Chi darebbe un nome a qualcuno che esisteva prima di lui,
come se, infatti, i bambini non ricevettero il loro nome da uno di quelli che li ha generati?
Soprattutto, allora, è giusto per noi pensare al punto sopra:
"Che cos'è il Nome?"
Questo è il Nome vero, il Nome che proviene dal Padre,
perché è Lui il che possiede il Nome.
Egli, come vedi, non ha preso il Nome in prestito, come nel caso di altri, che ricevono nomi che sono stati inventati.
Questo è il suo Nome proprio.
Non c'è nessun altro a cui Egli lo abbia dato.
Esso rimase senza nome, inespresso, fino al momento in cui Egli, che è perfetto,
lo ha pronunciato a se stesso;
ed è Lui soltanto che fu capace di pronunciare il suo Nome e di vederlo.
Quando piacque al Padre, dunque, che suo Figlio divenisse il suo Nome pronunciato,
e quando Colui che è venuto dalla Profondità rivelò questo Nome,
Egli divulgò ciò che era nascosto, perché Lui sapeva che il Padre era Bontà Assoluta.
Per questo motivo, infatti, Il Padre Egli ha portato avanti Questi in particolare,
perché potesse parlare del Regno e del suo luogo del Riposo,
da cui Egli è venuto avanti,
e che potesse glorificare la Pienezza, la Grandezza del Suo Nome e la Dolcezza del Padre.