Capitolo 11° - Sapere

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Capitolo 11°

La Gnosi > Ritrovamenti > Nag Hammadi > Vangeli Apocrifi > Apocrifo di Tommaso > Atti di Tommaso > Quarto Atto

Tratto da: The Acts of Thomas - The Gnostic Society Library
tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
Atti del Santo Apostolo Tommaso
Il Quarto Atto: Riguardo al puledro d'asina.

Capitolo 11°
Passi da 39.- a 41.-

39.- E mentre l'apostolo era ancora sulla strada maestra e parlava con la moltitudine, venne un puledro d'asina e si fermò davanti a lui (Siriano aggiunge: E Giuda disse: Non è senza l'istruzione da Dio che questo puledro è giunta qui. Ma io ti dico: O puledro, che per grazia del nostro Signore ti sarà dato di parlare dinanzi a queste moltitudini che stanno qui in piedi, e dirai tutto ciò che vuoi, affinché essi credano nel Dio di Verità che noi predichiamo. E la bocca del puledro fu aperta, ed esso parlò mediante il potere del nostro Signore e gli disse) e aprì la bocca e disse: Tu gemello di Cristo, apostolo dell'Altissimo ed iniziato nella Parola occulta di Cristo che ricevi il suo oracoli segreti, compagno di lavoro del Figlio di Dio, che da libero sei divenuto uno schiavo, ed essendo stato venduto hai portato molti alla libertà. Tu, parente della grande razza che ha condannato il nemico e redento i suoi, che sei diventato un'occasione di vita per l'uomo della terra degli indiani; perchè sei venuti (contro la tua volontà, Siriaco) agli uomini che erano nell'errore, e con il tuo apparire e la tue parole divine essi si stanno rivolgendo all'Iddio della Verità che ha mandato te: monta e siediti su di me e riposati fino a quando tu non entri in città. E l'apostolo rispose e disse: O Gesù Cristo (Figlio) che comprendi la perfetta misericordia! O tranquillità e quiete di cui ora si parla (parli, Siriaco) mediante (tra) le brute bestie! O riposo nascosto che è manifestato dal tuo lavoro, nostro Salvatore e nutritore, che ci tieni e riposi in corpi estranei. O Salvatore delle nostre anime! Fonte che è dolce e infallibile; fontana sicura e limpida e mai inquinata; difensore e aiutante nella lotta dei tuoi stessi servi, voltando le spalle e spaventando il nemico da noi, che combatti in molte battaglie per noi e fai di noi conquistatori in tutto; nostro vero e imbattuto campione (atleta); nostro santo e vittorioso capitano: glorioso e che dai ai tuoi una gioia che non passa mai, ed un sollievo in cui non c'è nessuna afflizione; buon pastore che dai te stesso per le tue proprie pecore, hai sconfitto il lupo e redento i tuoi propri agnelli e li hai condotti in un buon pascolo: noi glorifichiamo e lodiamo Te e il Tuo Invisibile Padre  e il tuo Spirito Santo, la Madre di tutto il creato.

40.- E quando l'apostolo ebbe detto queste cose, tutta la moltitudine che era là lo guardò, aspettandosi di sentire ciò che avrebbe risposto al puledro. E l'apostolo rimase a lungo come se fosse stupefatto, e alzò lo sguardo al cielo e disse al puledro: Di chi sei tu e a chi tu appartieni? Perché meravigliose sono le cose che vengono fuori dalla tua bocca, meravigliose e tali che sono nascoste ai molti. E il puledro rispose e disse: Io sono di quella stirpe che serviva Balaam, e anche il tuo Signore e Maestro sedeva su uno che mi apparteneva per razza. E anch'io sono stato mandato da te per darti riposo, sedendoti su di me; e (che) io possa ricevere (Siriaco. possa essere confermato in) fede, e a me si aggiunga quella parte che ora riceverò con il servizio con cui ti servo; e quando ti ho servito, essa sarà tolta da me. E l'apostolo gli disse: E' Colui che è capace che ti concede questo dono, perché sia adempiuto fino alla fine in te e in quelli che ti appartengono per razza: poiché su questo mistero io sono debole e impotente. E non si sarebbe seduto su di esso. Ma il puledro lo implorava e lo supplicava di poter essere benedetto da lui per poterlo servire. Allora l'apostolo lo montò e si pose a sedere su di esso; ed essi lo seguirono, alcuni prima e altri dopo, e tutti loro si affrettarono, desiderando vedere la fine, e come avrebbe licenziato il puledro.

41.- Ma quando si avvicinò alle porte della città, scese da cavallo e disse: "Dipartiti, e stai sicuro dove vai. E subito il puledro cadde a terra ai piedi dell'apostolo e morì. E tutti quelli che erano presenti furono dispiaciuti e dissero all'apostolo: riportalo in vita e rialzalo. Ma egli rispose e disse loro: Io in verità sono in grado di rialzarlo con il nome di Gesù Cristo: ma questo è per tutti un mezzo espediente (o, questo [NON] è per ognuno un mezzo espediente). Poiché colui che gli diede la parola così che avrebbe potuto parlare, era in grado di far sì che non dovesse morire; ed io non lo rialzo, non perchè essendo incapace, ma perché questo è ciò che è opportuno e redditizio per lui. E disse a coloro che erano presenti per scavare una fossa e seppellire il suo corpo, ed essi fecero come era stato loro comandato.


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