L'Inno dell'Anima
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tradotto in INGLESE da: M. R. James
tradotto in ITALIANO da Giuseppe Ricciardi
l'Inno dell'Anima
Una composizione molto notevole, originariamente siriana, e certamente più antica degli Atti, con cui non ha una vera connessione. Lo abbiamo in greco in un manoscritto, il Vallicelliano, ed in una parafrasi di Niceta di Tessalonica, trovata e curata dal Bonnet.
108.- Quando ero un bambino piccolo nel palazzo di mio Padre e riposavo nella ricchezza e nel lusso dei miei nutritori, fuori dall'Oriente, il nostro paese natio, i miei genitori mi hanno approvvigionato e mandato.
E della ricchezza di quei loro tesori hanno messo insieme un carico sia grande che leggero, che potrei portarlo da solo.
D'oro è il carico, di quelli che stanno sopra (o della terra degli Ellai o Gilai), e d'argento dei grandi tesori (o di Gazzak il grande) e pietre, calcedonie dagli indiani e perle da [dalla terra] i Kosani (Kushan).
E mi armarono con diamanti [che il ferro spezza] e tolsero da me (Gr. Indossami) il vestito con gemme, lustrate d'oro, che essi avevano fatto per me perché mi amavano e la veste che era gialla in tonalità, fatta per la mia statura.
E fecero un patto con me e lo scrissero sulla mia comprensione, che avrei dovuto [NON] dimenticarlo, e dissero:
Se scendi giù in Egitto, e riporti da lì l’unica perla che è là [in mezzo al mare] circondata al serpente divoratore, metterai [NUOVAMENTE] la veste addobbata con gemme, e quella stoffa su cui riposa (o che è su di essa) e diventa con tuo fratello che è accanto a noi (Gr. del ben ricordato) un erede (Gr. araldo) nel nostro regno.
109.- E sono uscito dall'Oriente per una strada difficile e paurosa, con due guide e non ero in grado di viaggiare per essa.
E sono passato vicino ai confini dei Mosani (Maishan) dove si trova la stazione dei mercanti d'Oriente, ed ho raggiunto la terra dei Babilonesi [E le mura di Sarbug a venire].
Ma quando sono entrato in Egitto, le guide che avevano viaggiato con me mi hanno lasciato.
E mi misi in viaggio per la via più veloce verso il serpente, ed io dimorai presso il suo buco in attesa che dormisse profondamente, per potergli prendere la mia perla.
E visto ero da solo, ho reso strano il mio aspetto, e sono apparso come un estraneo alla mia gente.
E lì ho visto il mio parente dall'Oriente, il nato libero, un ragazzo di grazia e bellezza, un figlio di principi (o un consacrato).
Egli venne da me e dimorò con me, e io l'ho avuto per un compagno, e l’ho reso mio amico e partecipe nel mio viaggio (o mercanzia).
E l'ho avvisato di fare attenzione agli Egiziani e della partecipazione a quelle cose impure (o accompagnarsi con quegli uomini impuri).
E indossai le loro vesti per non sembrare strano, come uno che era venuto dall'esterno per recuperare la perla; e per paura che gli Egiziani risvegliassero il serpente contro di me.
Ma, non so in che occasione, hanno capito che non ero del loro paese.
E con astuzia essi mischiarono per me un inganno e io assaporai il loro cibo.
Ed io non sapevo più di essere il figlio di un re, e divenni un servo al loro re.
E dimenticai anche della perla per cui i miei padri mi avevano mandato, e per la pesantezza del loro cibo caddi in un sonno profondo.
110.- Ma quando ciò mi colpì, anche i miei padri ne furono a conoscenza, e si addolorarono per me e nel nostro regno fu pubblicato un proclama, che tutti dovevano incontrarsi alle nostre porte.
Ed allora i re di Partia e quelli che non avevano carica ed i grandi dell'Est presero una decisione riguardo a me: che non dovevo essere lasciato in Egitto, e i principi mi hanno scritto in questo modo (e ogni nobile ha firmato il suo nome in esso, Siriaco.):
Dal (tuo) Padre, il Re dei re, e tua madre che governa l'Est, e tuo fratello che è secondo per noi; a nostro figlio che è in Egitto, pace.
Alzati e svegliati dal sonno e ascolta le parole della lettera e ricorda che sei un figlio di re; ecco, sei caduto sotto il giogo della schiavitù.
Ricordati della perla per la quale sei stato mandato in Egitto (Gr. mette questo dopo 46).
Ricorda la tua veste cosparsa d'oro, [Ed il mantello glorioso con cui dovresti ricoprire te stesso ecol quale vestirti] Il tuo nome è menzionato nel libro della vita, e con il tuo fratello che hai ricevuto [TU sarai] nel nostro regno.
111.- [E la lettera a fu mia] e il Re [come ambasciatore] lo sigillò [con la sua mano destra] a causa dei malvagi, persino dei figli dei Babilonesi e dei tiranni demoni di Labirinto (Sarbug, Siriaco).
Volò e s’illuminò da me, e divenne tutta un discorso.
E io alla sua voce ed al suo sentimento cominciai a venire fuori dal sonno e l'ho presa e l’ho baciata [e rotto il sigillo] e l'ho letta.
Ed è stata scritta considerando ciò che era registrato nel mio cuore.
E ricordai immediatamente che ero un figlio di re, e bramavo la mia libertà (cercava) secondo la mia specie.
Ho ricordato anche la perla per la quale ero stato mandato giù in Egitto e ho iniziato (o venni) con incanti contro il terribile serpente, e l'ho vinto (o messo a dormire) nominando il nome di mio Padre su di lui, ed ho preso la perla e mi sono voltato per portarla ai miei padri.
E mi sono tolto la veste sporca e l'ho lasciata nella loro terra, e mi sono diretto verso la luce della mia patria nell’Est.
E sulla strada ho trovato la mia lettera che mi aveva svegliato, ed essa, come se avesse preso voce e mi avesse alzato quando dormivo, così mi ha anche guidato con la luce che proveniva da essa.
Poiché a volte l'abito regale di seta [brillava] davanti ai miei occhi, e con amore mi conduceva e mi portava avanti, passai accanto a Labirinto (Sarbug), e lasciai Babilonia alla mia sinistra e venni a Meson (Mesene; Maishan ) la grande, che si trova sulla riva del mare; dalle alture di Warkan (Hyrcania?) i miei genitori hanno mandato laggiù per mano dei loro tesorieri, a cui l'hanno affidato a per la loro fedeltà.
112.- Ma non ricordavo il suo
splendore; poiché io ero ancora un ragazzo e molto giovane quando l'avevo
lasciato nel palazzo di mio Padre, ma all'improvviso, [quando] vidi la veste mi
sentii come se ero in uno specchio.
E
vidi su di essa tutto me stesso (o la vidi interamente in me stesso) e sapevo e
vedevo me stesso attraverso di essa, noi che eravamo stati divisi in pezzi,
essendo uno di uno; e ancora eravamo uniti in una forma.
Sì,
ho visto anche i tesorieri che mi hanno portato l'abito, che erano due, eppure
una forma era su entrambi, un segno reale era posto su di entrambi.
Avevano
il denaro e la ricchezza nelle loro mani, e mi pagavano il prezzo dovuto, e
l'adorabile indumento, che era variegato con colori vivaci con oro e pietre
preziose e perle di colore attraente, erano fissate sopra (o in altezza).
E
la somiglianza del re dei re era dappertutto in essa. Le pietre di zaffiro
erano sistemate sopra (o, come la pietra di zaffiro, c’erano anche le sue
molteplici sfumature).
113. E vidi ancora che durante tutto
ciò, movimenti di conoscenza venivano prodotti, ed era pronta a pronunciare discorsi.
E l'ho sentito parlare:
Io vengo da colui che è più valoroso di
tutti gli uomini, per il cui bene sono stato allevato con il Padre stesso.
E ho anche percepito la sua statura
(quindi Gr. Siriaco. Ho percepito in me stesso che la mia statura è cresciuta
secondo le sue opere).
E tutti i suoi moti reali si posarono su
di me mentre cresceva verso l'impulso di esso (e con i suoi movimenti regali si
stava diffondendo verso di me).
E si affrettò, allungando la mano di [colui
che lo portò] a colui che lo avrebbe ricevuto e anche io desiderai ardentemente
di iniziare, incontrarlo e riceverlo.
E mi stesi in avanti e lo ricevetti e mi
adornai con la bellezza dei suoi colori (per lo più Siriaco, Gr. corrotti) e
nella mia veste regale eccellente nella bellezza mi esibii completamente.
E quando l'ebbi indossata, io fui innalzato
al luogo della pace (salto) e dell’omaggio e chinai il capo ed adorai lo
splendore del Padre che l’aveva mandata a me, poiché avevo eseguito i suoi
comandamenti ed Egli conformemente a ciò che aveva promesso, ed alle porte del
suo palazzo che c’era sin dall'inizio mi mischiai in mezzo, si rallegrò di me e
mi accolse con Lui nel suo palazzo, e tutti i suoi servi lo lodano con voci
dolci.
Ed Egli mi ha promesso che insieme a Lui
sarò mandato alle porte del re, affinché con
i miei doni e la mia perla possiamo apparire insieme davanti al re.